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PANTA REI...TUTTO SCORRE

•"PANTA REI…Tutto scorre"
"Siamo come acqua che scorre...essa farà sempre parte di noi"

Un elemento essenziale come l'acqua che, dall'alto delle montagne, scende fino a valle, è la più grande delle forze, ma, per ironia,  quella che più rifugge gli sguardi dell'uomo che non sa osservare e valutare la sua importanza. Per questo la Proloco vi invita in un viaggio nei luoghi dell'acqua, dove la vita è in continuo divenire.

 

 

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1. FONTANA DI PIAZZA MUNICIPIO

Su di un lato di Piazza Municipio, nei pressi di Porta dei Santi, troviamo una fontana in marmo risalente al 1600 circa. La struttura risulta menomata rispetto a quella originaria affiancata, in passato, da un lavatoio. L’antica fonte ha subito nel tempo numerosi spostamenti. La collocazione originaria testimoniata da antiche fotografie, era situata appena fuori le mura del borgo medioevale di Capocastello da cui vi si accedeva dalla già citata porta. La fontana presenta forme regolari e pulite con il bassorilievo di quattro colonne tra cui emergono gli zampilli dell’ acqua situati ai margini del m0numento. La parte centrale è decorata da due incisioni latine, una circoscritta all’interno di un ovale e l’altra subito sotto. La fontana attualmente, oltre alla sua funzione monumentale, viene utilizzata come abbeveratoio ma ha perso a seguito della nuova collocazione databile intorno alla metà del 1900,la finalità di lavatoio che aveva avuto nel passato. 

 

  2. LE VIE DELL’ACQUA

Anticamente la sorgente principale del borgo medievale di Capocastello era Acqua del Pero, situata in località “ Vagno ”. Da questa sorgente attraverso dei condotti arrivava l’acqua nella parte bassa del paese. Una parte del sistema di conduzione partiva dalla sorgente, scendeva attraverso le vasche sottostanti che in primavera servivano per bagnare le pecore prima della tosatura e successivamente attraversava un piccolo canaletto per andare ad alimentare le fontane cummigliate o accumigliate. Queste strutture venivano utilizzate per lavare i panni, una vasca serviva per insaponarli e una per sciacquarli ed entrambe erano situate poco distante dalla sorgente. L’acqua che scorreva in questi condotti raggiungeva anche Porta dell’ Acqua e, percorrendo un canale al di sopra dell’arco portante, conduceva l’ acqua nella Torre dell’antico mulino in cui veniva sfruttata per alimentare la ruota con cui nel pomeriggio avveniva la macina del grano.  Un altro sistema di raccolta serviva ad alimentare le fontanelle e le condutture esistenti all’epoca portando così acqua potabile in tutto il paese. Dal 1960 in poi, grazie all’interessamento del sindaco Ernesto Amatucci e l’intervento dell’ente Alto Calore, è stato possibile portare l’acqua potabile, grazie alla costruzione di una vasca situata al di sopra della sorgente, anche alla parte alta del paese che fino ad allora ne aveva attinto utilizzando cisterne, secchi e mezzi di fortuna in uso all’epoca.

 

 

3. IL GRANO

E LA TOFA

Balla di fieno

 

     La macina del grano che avveniva ogni giorno nel mulino situato nel borgo di Capocastello, in prossimità della cosiddetta Porta dell’Acqua, arricchiva la sorgente di fertile amido. Il flusso dell’acqua, arricchito di numerose sostanze nutritive poteva essere utilizzato per l’irrigazione dei campi coltivati. L’apertura dei condotti, destinati a raggiungere il paese più in basso, veniva annunciata da un suono molto particolare: lo squillo della Tofa.
Lo strumento, utilizzato fin dai tempi antichi come oggetto di richiamo, produceva un suono forte dal timbro cupo. I contadini, riconoscendo l’avvertimento, lasciavano che l’acqua lambisse i loro terreni agricoli fertilizzandone le coltivazioni. A via acqua delle noci, luogo in cui la portata dell’acqua aumentava copiosamente, il suono della
tofa stava ad indicare anche l’ora del bagno e del divertimento.

 

 

 

 

 4. ACQUA FIDIA

      Superato il borgo medioevale di Capocastello, ci inoltriamo nella natura incontaminata, dove tutto sembra essersi fermato ad anni fa. Tra queste boscaglie, a circa 1000 metri sopra il livello del mare, troviamo una zona pianeggiante dove poter godersi indisturbati la natura: Acqua Fidia. Il nome attribuito a questa sorgente deriva da un tempio dedicato alla dea Fidia e alla presenza di questa acqua cristallina e oligominerale.

 

        L’ acquedotto di Acqua Fidia venne edificato sotto il mandato del sindaco Alessandro Sensale nel 1882, anno importante per Mercogliano in quanto nello stesso anno furono piantati i platani al viale San Modestino. Inizialmente la sorgente riversava l’acqua direttamente in una grande vasca, collocata poco più in basso, usata per far dissetare le pecore. Oggi, la grande vasca è in disuso e l’acqua può essere gustata direttamente dalla sorgente. Nella zona di Acqua Fidia troviamo, inoltre, aree attrezzate per piacevoli pic-nic a stretto contatto con la natura.

 

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